Casale del Giglio Shiraz Rosso Lazio IGT 2020
8,90€
1 in stock
Weight | 1 kg |
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Denominazione | Lazio IGT |
Vitigno | Shiraz 100% |
Ubicazione | Borgo Le Ferriere Aprilia (LT) |
Vendemmia | Fine settembre. |
Vinificazione | Macerazione a freddo per due giorni a circa 10° C. per favorire una maggior estrazione sia degli aromi tipici del vitigno, sia del colore. |
Affinamento | Affinamento in barriques per 8–12 mesi e 6 di bottiglia. |
Gradazione alcolica | 13,50% |
Temperatura servizio | 16°-18°C |
Abbinamenti | Lo Shiraz di Casale del Giglio ben si abbina a piatti di carne anche fredda (carpaccio, etc.). Da provare anche con un filetto di tonno alla piastra. |
93 / 100 | Luca Maroni |
91 / 100 | James Suckling |
4 grappoli d'uva | Bibenda |
89 / 100 | Veronelli |
Silver Medal | International Wine Trophy |
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Lo Shiraz (o Syrah) è un vitigno di origine orientale, che proviene dall’antica Persia.
Si è affermato in Francia principalmente nella Valle del Rodano, dove concorre, insieme ad altri vitigni, alla produzione di vini celebri come l’Hermitage e lo Châteauneuf-du Pape. A partire dall’inizio del secolo scorso questo vitigno ha avuto diffusione in alcune parti dell’Australia, come ad esempio la Hunter River Valley, presso Sidney. Grazie al progetto “Casale del Giglio” è stato introdotto per la prima volta in provincia di Latina nel 1985. Una bottiglia con cui la cantina continua il percorso produttivo in cui i vitigni internazionali riescono a integrarsi magnificamente all’interno dei confini laziali.
Tastings Notes
Rosso rubino con sfumature violacee.
Profumo intenso, di buona persistenza, con note fruttate di ribes, mirtilli e marasca, cardamomo e cannella.
Morbido e caldo, con buona trama tannica e ritorno delle note speziate di pepe nero in finale.
Realtà dell’Agro Pontino, a sud di Roma, Casale del Giglio ha rappresentato per anni tutte le potenzialità dei vini non solo della zona di Latina, ma di tutto il Lazio. Un luogo che, a differenza di molte altre zone rese famose da un’azienda capace di valorizzarle, era ancora vergine, quando nel 1967 Dino Santarelli iniziò a immaginarvi una cantina moderna ed efficiente. Un sogno divenuto realtà grazie anche allo straordinario contributo del figlio di Dino, Antonio, il quale ha iniziato a seguire attivamente l’azienda in particolare a partire dalla metà degli anni ‘80. Un progetto che ha dimostrato quanto l’impegno dell’uomo sia in grado di incidere nella realizzazione di un grande vino. Dalla sperimentazione in vigna fino all’imbottigliamento, Casale del Giglio è riuscita a “esportare” il Lazio grazie a vitigni anche lontanissimi per origine, sempre però declinati con uno stile particolarmente riconoscibile, di gran classe. Oltre ad Antonio Santarelli, i nomi che hanno contribuito a far grande Casale del Giglio sono quelli di Attilio Scienza – dell’Istituto di Coltivazioni Arboree dell’Università di Milano – di Angelo Costacurta – dell’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano – di Fulvio Mattivi – dell’Istituto Agrario Provinciale San Michele all’Adige – e di Paolo Tiefenthaler, quest’ultimo enologo storico dell’azienda, che ritroviamo ancora oggi a supervisionare scrupolosamente ogni fase produttiva che viene svolta in cantina. Vini di assoluto fascino, da scoprire uno a uno apprezzandone ogni minima peculiarità.
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