Casale del Giglio Merlot Rosso Lazio IGT 2020
8,70€
4 in stock
Weight | 1 kg |
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Denominazione | Lazio IGT |
Vitigno | Merlot 100% |
Ubicazione | Borgo Le Ferriere Aprilia (LT) |
Vendemmia | Fine settembre. |
Vinificazione | La vinificazione può avvenire in rosso tradizionale con rimontaggi e “délestage”, al fine di ossigenare il mosto in fermentazione, favorendo una maggior stabilità del colore e dei tannini, rendendoli morbidi e vellutati. In alternativa, utilizzando la tecnica del cappello sommerso, si possono compiere macerazioni più lunghe (15–20 giorni), ottenendo, così, vini di maggior struttura e durata. |
Affinamento | Matura in piccoli fusti di rovere per 8–12 mesi e viene affinato in bottiglia per circa 180 giorni. |
Gradazione alcolica | 13,50% |
Temperatura servizio | 16°-18°C |
Abbinamenti | Bucatini all’Amatriciana. Ottimo con cannelloni di carne, tagliatelle alla bolognese, spezzatino di manzo con patate e con un bel pollo arrosto. |
89 / 100 | Veronelli |
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Il Merlot è originario di Bordeaux. Fu introdotto in Agro Pontino negli anni Trenta dai coloni Veneti che bonificarono le Paludi Pontine e nel 1966 gli fu riconosciuta la Denominazione di Origine Controllata. Mai opportunamente valorizzato in passato, lo è stato, invece, successivamente, grazie al progetto di ricerca e sperimentazione “Casale del Giglio”, avviato nel 1985, che ha permesso di individuare, per questa varietà, la combinazione più idonea fra portainnesti, cloni e forma di allevamento, al fine di ottenere uve di alta qualità. Il Lazio Merlot IGT di Casale del Giglio è un vino intenso e moderno, sempre caratterizzato da bei richiami fruttati.
Tastings Notes
Impenetrabile color porpora.
Profumi intensi di amarena sotto spirito, pepe nero e liquirizia.
Ricco, mediamente strutturato e avvolgente con aromi boisé nel finale. Chiude con un finale fresco e fruttato, di buona persistenza.
Realtà dell’Agro Pontino, a sud di Roma, Casale del Giglio ha rappresentato per anni tutte le potenzialità dei vini non solo della zona di Latina, ma di tutto il Lazio. Un luogo che, a differenza di molte altre zone rese famose da un’azienda capace di valorizzarle, era ancora vergine, quando nel 1967 Dino Santarelli iniziò a immaginarvi una cantina moderna ed efficiente. Un sogno divenuto realtà grazie anche allo straordinario contributo del figlio di Dino, Antonio, il quale ha iniziato a seguire attivamente l’azienda in particolare a partire dalla metà degli anni ‘80. Un progetto che ha dimostrato quanto l’impegno dell’uomo sia in grado di incidere nella realizzazione di un grande vino. Dalla sperimentazione in vigna fino all’imbottigliamento, Casale del Giglio è riuscita a “esportare” il Lazio grazie a vitigni anche lontanissimi per origine, sempre però declinati con uno stile particolarmente riconoscibile, di gran classe. Oltre ad Antonio Santarelli, i nomi che hanno contribuito a far grande Casale del Giglio sono quelli di Attilio Scienza – dell’Istituto di Coltivazioni Arboree dell’Università di Milano – di Angelo Costacurta – dell’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano – di Fulvio Mattivi – dell’Istituto Agrario Provinciale San Michele all’Adige – e di Paolo Tiefenthaler, quest’ultimo enologo storico dell’azienda, che ritroviamo ancora oggi a supervisionare scrupolosamente ogni fase produttiva che viene svolta in cantina. Vini di assoluto fascino, da scoprire uno a uno apprezzandone ogni minima peculiarità.
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