Casale del Giglio Cabernet Sauvignon Rosso Lazio IGT/IGP 2019
15,50€
Out of stock
Weight | 1 kg |
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Denominazione | Lazio IGT |
Vitigno | Cabernet Sauvignon 100% |
Ubicazione | Borgo Le Ferriere Aprilia (LT) |
Vendemmia | Fine settembre. |
Vinificazione | Vinificazione in rosso con follature durante la macerazione al fine di estrarre sia colore che le sostanze polifenoliche. Una volta terminata la fermentazione tumultuosa, il vino continua a rimanere in contatto con le bucce per vari giorni per estrarre fino all'ultimo tannino grazie alla reazione alcolica. Successivamente la fermentazione malolattica avviene in acciaio, mentre la maturazione in botti di rovere per 18/20 mesi |
Affinamento | Affinamento in barriques per 8–12 mesi e 6 di bottiglia. |
Gradazione alcolica | 14,00% |
Temperatura servizio | 16°-18°C |
Abbinamenti | Si abbina ad arrosti e brasati di carne rossa e di cacciagione, pecorino Romano di media stagionatura, non salato. |
89 / 100 | Veronelli |
4 grappoli d'uva | Bibenda |
3 viti | Vitae AIS |
92 / 100 | Luca Maroni |
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Vitigno di origine bordolese principalmente coltivato nelle zone del Médoc. È senz’altro una delle varietà più rinomate al mondo per la produzione di vini di grande qualità e longevità. Viene spesso usato in assemblaggio con Cabernet franc e Merlot. In Italia ne esistono molte versioni, sia in purezza che con altri vitigni rossi. Ha grandi capacità di adattamento alle più disparate condizioni climatiche, mantenendo le sue caratteristiche di riconoscibilità, pur esprimendo perfettamente anche quelle del terroir di provenienza: il Cabernet si esprime con una piacevole maturità di frutto, accompagnata dalla consueta eleganza del suo ampio spettro aromatico. Il lungo affinamento in barrique dona al vino una profondità e complessità che lo rende adatto ad accompagnare a tavola secondi piatti di carni rosse arrosto, stracotti o della selvaggina: il Lazio Cabernet Sauvignon IGT 2011 di Casale del Giglio è un vino potente, ricco ed elegante.
Tastings Notes
Rosso rubino intenso.
Profumo intenso con note fruttate di lampone, ciliegia nera, cassis, sentori balsamici di ginepro, muschio e sottobosco.
Elegante, morbido e ricco, caratterizzato da un finale lungo e complesso.
Realtà dell’Agro Pontino, a sud di Roma, Casale del Giglio ha rappresentato per anni tutte le potenzialità dei vini non solo della zona di Latina, ma di tutto il Lazio. Un luogo che, a differenza di molte altre zone rese famose da un’azienda capace di valorizzarle, era ancora vergine, quando nel 1967 Dino Santarelli iniziò a immaginarvi una cantina moderna ed efficiente. Un sogno divenuto realtà grazie anche allo straordinario contributo del figlio di Dino, Antonio, il quale ha iniziato a seguire attivamente l’azienda in particolare a partire dalla metà degli anni ‘80. Un progetto che ha dimostrato quanto l’impegno dell’uomo sia in grado di incidere nella realizzazione di un grande vino. Dalla sperimentazione in vigna fino all’imbottigliamento, Casale del Giglio è riuscita a “esportare” il Lazio grazie a vitigni anche lontanissimi per origine, sempre però declinati con uno stile particolarmente riconoscibile, di gran classe. Oltre ad Antonio Santarelli, i nomi che hanno contribuito a far grande Casale del Giglio sono quelli di Attilio Scienza – dell’Istituto di Coltivazioni Arboree dell’Università di Milano – di Angelo Costacurta – dell’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano – di Fulvio Mattivi – dell’Istituto Agrario Provinciale San Michele all’Adige – e di Paolo Tiefenthaler, quest’ultimo enologo storico dell’azienda, che ritroviamo ancora oggi a supervisionare scrupolosamente ogni fase produttiva che viene svolta in cantina. Vini di assoluto fascino, da scoprire uno a uno apprezzandone ogni minima peculiarità.
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