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Cantina Castello Banfi “Le Rime” Bianco Chardonnay Pinot Grigio Toscana IGT 2022

7,50

8 in stock

Scatola regalo Design

Sacchetto Regalo (2,00)

Scatola regalo Design

Sacchetto Regalo (2,00)

9,50
Weight1 kg
Zona di Produzione

Montalcino (SI)

Denominazione

Toscana IGT

Vitigni

Chardonnay 50% pinot grigio 50%

Vinificazione

Ad una pressatura delle uve molto leggera segue l’impiego esclusivo del mosto di sgrondo così da evitare la cessione di colore da parte delle bucce. La fermentazione è a temperatura controllata di 15° massimo 16°C

Affinamento

In serbatoi di acciaio ed infine un imbottigliamento precoce che ne cattura tutta la freschezza varietale.

Gradazione Alcolica

13,00%

Temperatura di Servizio

8°-10°C

Abbinamenti

Affettati e salumi, Antipasti di pesce al vapore, Antipasti caldi di pesce, Sushi-sashimi, Stuzzichini, Ravioli di zucca, Zuppe, Cozze.
Da provare con tagliolini trota e menta oppure con bavette gamberetti e zucchine.

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‘La pettegola’ si caratterizza per la sua espressione aromatica intensa, ricca e delicata, così come per la sua spiccata acidità che ne definiscono il carattere e lo rendono un vino dall’infinita piacevolezza. Da uve Vermentino con una piccola percentuale di Sauvignon provenienti dai migliori vigneti aziendali del medio litorale toscano è un vino che rappresenta la migliore espressione del carattere genuino ed autentico della toscana, accompagnando idelamente in un viaggio in questa seducente realtà vinicola.

Colore giallo paglierino luminoso, al naso colpisce subito per il suo profilo molto fruttato, con sentori di albicocca, pompelmo, fiori e spezie, tipici della macchia mediterranea. In bocca rivela un gusto pieno, avvolgente e molto vivace, grazie alla spiccata acidità che dona freschezza, rende l’assaggio più leggero e spensierato, nella lunga persistenza finale.

Si abbina egregiamente a piatti di pesce, crostacei e primi a base di verdure.

Tastings Notes

Con gli occhi...

Giallo paglierino luminoso.

Con il naso...

Sentori fruttati di pesce gialla, albicocca e agrumi, note floreali di fiori bianchi e ricordi di macchia mediterranea.

Con la bocca...

Ricco, delicato, vivace, fresco e marino.

Cantine Castello Banfi

La “Pettegola” è l’ultima creazione nata all’interno delle mura di Banfi, realtà produttiva sempre in costante evoluzione. Si tratta di un vino bianco che nasce dai possedimenti maremmani della cantina, che si caratterizza per freschezza e leggerezza, pregi che derivano dall’uva utilizzata per realizzarlo, il Vermentino. Un’etichetta schietta e beverina, che si caratterizza anche per una spiccata aderenza territoriale, che nel bicchiere si svela grazie a quell’insieme di profumi che riportano alla macchia mediterranea, largamente presente nella maremma toscana.

La cantina Banfi produce “La Pettegola”, partendo da un vitigno a bacca bianca che in Toscana si esprime da sempre su ottimi livelli, il Vermentino.

La tenuta del Castello Banfi è un vero e proprio impero che si espande in Toscana per quasi tremila ettari, di cui un terzo viene destinato alla viticoltura. I vigneti, oltre che all’interno del pregiato terroir di Montalcino, si estendono anche in interessanti zone della Maremma e del Chianti Classico. Un vero e proprio puzzle di suoli diversi, ognuno con le sue specifiche conformazioni. Quello che accomuna il lavoro in ognuno dei vigneti è il desiderio di avere una filiera produttiva sostenibile. Proprio per questo ad esempio si utilizzano bottiglie più leggere, che consentono di avere meno impatto sulla quantità di vetro riciclato da utilizzare e di risparmiare energia in ogni fase del trasporto. Allo stesso modo molta attenzione viene posta alla micro-irrigazione, che consente di risparmiare una notevolissima quantità d’acqua. Stiamo parlando di sostenibilità, ma non solo. Anche la ricerca ha la sua importanza per questa realtà produttiva, che dopo anni di studi sulla selezione clonale del Sangiovese e sulla zonazione di ogni singolo vigna, ha dedicato i propri sforzi alla creazione di tini dedicati alla fermentazione composti da acciaio e legno, per ottenere il meglio da entrambi i materiali. Una vera novità nel mondo dell’enologia, che prende il nome di “Horizon”, e che consente alle diverse varietà di uve di esprimersi al massimo delle potenzialità.

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