Azienda Vitivinicola Terredora Di Paolo “Corte di Giso” Irpinia Falanghina Avellino DOC 2023
14,60€
5 in stock
Weight | 1,216 kg |
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Denominazione | Irpinia Falanghina DOC |
Zona di Produzione | Vigneti di proprietà in Montemiletto, Montefusco e Gesualdo. |
Vitigno | Falanghina 100% |
Vinificazione | Alla vinificazione con macerazione a freddo delle uve raccolte nella seconda decade di ottobre, segue fermentazione a temperatura controllata del |
Affinamento | Su fecce fini per qualche mese. |
Gradazione Alcolica | 13,00% |
Temperatura servizio | 6°- 8°C |
Abbinamenti | Vino da tutto pasto, accompagna primi piatti, minestre, cucina a base di pesce in generale, piatti freddi, mozzarella di bufala e formaggi freschi. |
90 / 100 | Wine Spectator |
Silver Medal | Decanter World Wine Awards |
Goldr Medal | IWC |
90 / 100 | Robert Parker |
92 / 100 | James Suckling |
88 / 100 | Vinous |
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Anni di attenta osservazione sulle capacità di adattamento all’Irpinia del vitigno Falanghina testimoniano l’incessante opera di innovazione che Terredora profonde nella valorizzazione della viticoltura in questa terra spesso impervia, ma generosa. Corte di Giso è ottenuta dalle uve Falanghina di tenute proprietà. Le altitudini di circa 600 mt slm per due dei tre siti di provenienza, li rende, per questa varietà, fra i più elevati in tutta la regione, se non i più alti in assoluto. Questa peculiarità conferisce una particolare eleganza del frutto alla Falanghina Irpinia D.o.c. Corte di Giso, la cui forza espressiva ed armonia rievoca quella dei madrigali di Carlo Gesualdo, il principe dei musici, vissuto tra il ‘500-‘600 presso il Castello di Gesualdo, a cui si ispira il particolare e suggestivo nome.
Vino da tutto pasto, accompagna primi piatti, minestre, cucina a base di pesce in generale, piatti freddi, mozzarella di bufala e formaggi freschi.
Tastings Notes
Giallo paglierino con riflessi verdognoli
Intensi profumi fruttati di mela verde, ananas e agrumi.
Fresca al palato, si apprezza per un’ottima acidità ben equilibrata dalla struttura del vino.
La cantina Terredora è sita nello scrigno paesaggistico di Serra di Montefusco, in provincia di Avellino, fra le cinque campane l’area più montuosa e collinare della regione. Posta a cavallo del crinale che separa la Valle del Sabato dalla Valle del Calore, ha un’architettura che ricerca costantemente la funzionalità del lavoro, anche se non mancano momenti in cui questi stessi spazi ospitano eventi, in quel sottile file rouge per cui il vino è socialità. La decisione di costruire la cantina a Montefusco non fu casuale. Fu frutto della presenza delle tenute nei comuni di Santa Paolina, Montefusco, Montemiletto, Montefalcione, Lapio, posti l’uno contiguo all’altro, quasi come un’ideale strada del vino fra gli areali delle tre DOCG irpine: Greco di Tufo, Taurasi e Fiano di Avellino. Se oggi la posizione di Montefusco è straordinaria perché centrale rispetto alle zone di produzione delle più importanti denominazioni vinicole della Campania,
in passato lo fu per ragioni politiche, atteso che quello che è oramai un piccolo e montuoso comune fu capoluogo amministrativo del Principato Ultra, il cui territorio corrisponde all’attuale provincia di Avellino. Montefusco mantenne questa posizione fino al 1806, quando con l’arrivo dei francesi si operò una razionalizzazione delle province. In base a criteri moderni Montefusco era ormai un luogo scomodo e piccolo per ospitare la sede di una grande provincia, freddo e inaccessibile durante l’inverno. Quelle qualità militari che ne avevano fatto la fortuna nel Medioevo e durante tutta l’Età Moderna non erano ritenute più utili in un’epoca di sviluppo e innovazione. Il declino colpì queste terre che hanno cominciato a godere di un certo benessere solo a partire dagli anni Settanta, grazie al riconoscimento della DOC prima e nel 2003 della DOCG del Greco di Tufo.
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