Azienda Vitivinicola Terredora Di Paolo “Corte di Giso” Irpinia Aglianico Avellino DOC 2019
14,90€
5 in stock
Weight | 1,216 kg |
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Denominazione | Irpinia DOC |
Zona di Produzione | Vigneto di proprietà in Gesualdo. |
Vitigno | Aglianico100% |
Vinificazione | Vinificazione classica in rosso, le uve selezionate sono vinificate con una macerazione media di 6-8 |
Affinamento | Il vino è lasciato a maturare in piccoli fusti di rovere per 12 mesi, con successivo affinamento in bottiglia per almeno 12 mesi. |
Gradazione Alcolica | 13,00% |
Temperatura servizio | 16°-18°C |
Abbinamenti | Ideale con primi piatti, con portate a base di carne arrosto o alla griglia, formaggi misti, pizza. |
SIlver Medal | Sakura Japan Women's Wine Awards |
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Anni di attenta osservazione sulle capacità di adattamento all’Irpinia del vitigno Aglianico testimoniamo l’incessante opera di innovazione che Terredora profonde nella valorizzazione della viticoltura in questa terra tante volte impervia, ma generosa. Corte di Giso è ottenuto da uve Aglianico della tenuta di proprietà a Gesualdo, sita su un bellissimo altipiano, perfetto per una viticoltura d’eccellenza. Un Aglianico, di medio invecchiamento, che si caratterizza per una ricchezza di frutto che cattura e per un sorso di grande beva. Occhio all’etichetta: la scelta del nome rievoca i tempi del soggiorno in questi luoghi del principe dei musici, Carlo Gesualdo, i cui madrigali ancora oggi sono famosi per la forza espressiva e l’originalità armonica, caratteri distintivi di questa selezione di Aglianico.
E’ ideale con minestre, anche a base di carne, salumi, carni bianche e rosse, arrosto o in umido, formaggi di media stagionatura.
Tastings Notes
Rosso rubino, dagli intensi riflessi violacei.
Profumi varietali di amarena, di ciliegia, di cacao, felce, sottobosco, tabacco per poi evolversi in sentori speziati.
Elegante, è di notevole struttura, mediamente tannico, dalla persistenza lunga e con piacevoli note di frutti rossi e cioccolato.
Si abbina a secondi di carne rossa o a risotti gialli con salsiccia.
La cantina Terredora è sita nello scrigno paesaggistico di Serra di Montefusco, in provincia di Avellino, fra le cinque campane l’area più montuosa e collinare della regione. Posta a cavallo del crinale che separa la Valle del Sabato dalla Valle del Calore, ha un’architettura che ricerca costantemente la funzionalità del lavoro, anche se non mancano momenti in cui questi stessi spazi ospitano eventi, in quel sottile file rouge per cui il vino è socialità. La decisione di costruire la cantina a Montefusco non fu casuale. Fu frutto della presenza delle tenute nei comuni di Santa Paolina, Montefusco, Montemiletto, Montefalcione, Lapio, posti l’uno contiguo all’altro, quasi come un’ideale strada del vino fra gli areali delle tre DOCG irpine: Greco di Tufo, Taurasi e Fiano di Avellino. Se oggi la posizione di Montefusco è straordinaria perché centrale rispetto alle zone di produzione delle più importanti denominazioni vinicole della Campania,
in passato lo fu per ragioni politiche, atteso che quello che è oramai un piccolo e montuoso comune fu capoluogo amministrativo del Principato Ultra, il cui territorio corrisponde all’attuale provincia di Avellino. Montefusco mantenne questa posizione fino al 1806, quando con l’arrivo dei francesi si operò una razionalizzazione delle province. In base a criteri moderni Montefusco era ormai un luogo scomodo e piccolo per ospitare la sede di una grande provincia, freddo e inaccessibile durante l’inverno. Quelle qualità militari che ne avevano fatto la fortuna nel Medioevo e durante tutta l’Età Moderna non erano ritenute più utili in un’epoca di sviluppo e innovazione. Il declino colpì queste terre che hanno cominciato a godere di un certo benessere solo a partire dagli anni Settanta, grazie al riconoscimento della DOC prima e nel 2003 della DOCG del Greco di Tufo.
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