Azienda Vinicola Mastroberardino “Radici” Fiano di Avellino DOCG 2021
12,40€
5 in stock
Weight | 1,2 kg |
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Denominazione | Fiano di Avellino DOCG |
Ubicazione | Santo Stefano del Sole (AV). |
Vitigni | 100% Fiano |
Vendemmia | Prima decade di Ottobre. |
Vinificazione | Vinificazione classica in bianco in serbatoi di acciaio a temperatura controllata. |
Affinamento | In acciaio, successivamente In bottiglia per tre – quattro mesi. |
Gradazione Alcolica | 13,00% |
Temperatura servizi | 10 – 12°C |
Abbinamenti | Da aperitivo in specie con le nocciole tostate, accompagna frutti di mare e piatti di pesce di alta cucina, ma anche crostacei, legumi, secondi di carne bianca. |
93/100 | James Suckling |
90/100 | Wine Spectator |
92/100 | Veronelli |
89 / 100 | Robert Parker |
4 grappoli d'uva - vino di grande livello | Bibenda |
3 viti | Ais |
97/99 | Luca Maroni |
90/100 | Wine Enthusiast |
91/100 | Antonio Galloni |
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Dire “vino” in Campania è un po’ come dire “Mastroberardino”. Le due parole sono divenute quasi sinonimi nella regione, tale l’importanza rivestita dalla cantina nella storia della viticultura campana. Più che un punto di riferimento, un vero monumento: non è l’azienda più grande, ma sicuramente la più rappresentativa, capace di coprire la gamma delle più rilevanti denominazioni e varietà vitate regionali, sempre nel rispetto del territorio. Completamente dedicata al nobile vitigno Fiano, la tenuta di Santo Stefano del Sole è il punto di riferimento per la produzione del Radici Fiano di Avellino DOCG. Questo particolare sito consente di ottenere vini che associano timbri minerali più complessi, finezza, energia ed eleganza, ad una longevità fuori dal comune.
Il Fiano di Avellino “Radici” prodotto da Mastroberardino è un bianco d’Irpinia che nasce a oltre 500 metri di altitudine sul livello del mare, e che viene lavorato e invecchiato esclusivamente in acciaio, per poi essere affinato in bottiglia per circa quattro mesi prima della commercializzazione.
Tastings Notes
Giallo paglierino.
Note di pera ed ananas, con un finale che vira verso tonalità di acacia, biancospino e nocciola.
Di buona acidità ma allo stesso tempo di grande morbidezza. Gli iniziali sentori di pesca bianca e pompelmo si chiudono con spiccate note di frutta secca.
Cantina di eccezionale rilevanza, per alcuni sinonimo stesso della Campania e del suo fascino unico, quella della famiglia Mastroberardino è una realtà vitivinicola da sempre in grado di coniugare al meglio tecnica e passione, grandi numeri e qualità, innovazioni e tradizioni. Un’azienda la cui iscrizione al registro delle imprese della provincia di Avellino risale addirittura al 1878, e che da allora ha protetto e divulgato i grandi valori del territorio irpino senza mai cedere alle tendenze e alle mode del momento, e anzi, continuando sulla strada tracciata dai suoi fondatori.
La storica sede dell’impresa si trova ad Atripalda, nella provincia avellinese, nel cuore di quelle che sono le più importanti denominazioni campane quali Greco di Tufo, Fiano di Avellino e Taurasi, ma gli oltre duecento ettari vitati sono distribuiti a macchia di leopardo in alcune delle più vocate aree viticole della regione. Mastroberardino può infatti vantare la produzione, sempre eccellente, di tutte le più importanti varietà vitate della Campania, dall’aglianico al fiano e al greco, dalla falanghina al piedirosso e alla coda di volpe. Varietà in grado di regalare vini di grandissimo spessore anche a distanza di molti anni. In vigna, da tempo ormai la gestione tiene conto tutti gli aspetti più significativi per la valutazione dell’impatto ambientale e per l’attuazione di una conduzione il più possibile sostenibile, per cui tra i filari vengono impiegati prodotti assolutamente biocompatibili, e da qualche anno è stato avviato un progetto di ricerca volto a selezionare i migliori lieviti autoctoni delle uve aziendali. In cantina, altrettanto rigore e scrupolo sono riservati a ogni passaggio produttivo, dalla vinificazione sino all’imbottigliamento e all’affinamento.
Da qui nascono i vini etichettati “Mastroberardino”, ovvero bottiglie uniche e inimitabili, dal “Radici” alla linea “Vintage”, fino ad arrivare ai Rosati e ai Passiti, passando per il Lacryma Christi del Vesuvio e per i distillati.
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