Search Results For: rocca delle macie

  • Rocca delle Macìe Bianco Bianco Chardonnay Brut

    Un grande classico del territorio che riflette l’amore per il terroir e per la tradizione toscana. Così si presenta il Vino Nobile di Montepulciano DOCG “1787” della storica cantina Rocca delle Macìe. Nel calice si manifesta rosso rubino pieno dalle sfumature granato, con intensi e raffinati sentori fruttati e speziati che invadono l’olfatto. Caldo, morbido e strutturato al palato, con tannini setosi e ben inseriti nella trama.

    Il Nobile 1787 è un’espressione tradizionale, impeccabile ed elegante del territorio di Montepulciano.

    Tastings Notes

    Con gli occhi...

    Giallo paglierino chiaro con perlage abbastanza fine e persistente.

    Con il naso...

    Fragrante e netto con sentori di fiori bianchi e frutta appena matura.

    Con la bocca...

    Fresco, secco e con una chiusura fine e persistente. molto piacevole.

    Rocca delle Macìe

    Rocca delle Macìe nasce nel 1973 ad opera del produttore cinematografico Italo Zingarelli di “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola, e anche della fortunatissima serie di film con la coppia Bud Spencer e Terence Hill (tra cui “Lo Chiamavano Trinità” e “Continuavano a Chiamarlo Trinità”)
    Italo coltivava il sogno di produrre vino e lo ha coronato acquistando la tenuta “Le Macìe”, 93 ettari di cui solo due coltivati a vigneto, per dare vita ad un’azienda vitivinicola nel cuore del Chianti Classico.
    L’amore per il vino e la campagna toscana di Italo è divenuta affare di tutta la famiglia Zingarelli grazie ai figli Sergio, Sandra e Fabio.
    Nel 1985, infatti, Sergio inizia a lavorare con il padre e dal 1989, affiancato dalla moglie Daniela, assume la guida dell’azienda. Sergio Zingarelli, in collaborazione con la sorella Sandra, riesce ad imporre l’azienda all’attenzione mondiale.
    Da allora l’azienda è cresciuta costantemente e dispone oggi di circa 500 ettari, di cui oltre 200 coltivati a vigneto e circa 22 ad oliveto, suddivisi tra le sei tenute di proprietà: Le Macìe, Sant’Alfonso, Riserva di Fizzano e le Tavolelle nella zona del Chianti Classico, Campomaccione e Casamaria in Maremma nella zona del Morellino di Scansano. La storia della cantina Rocca delle Macìe è si fonda sul connubio tra attenzione al territorio da un lato, e all’innovazione e la ricerca volte al costante miglioramento della qualità dall’altro.
    Il lavoro fatto in vigna, con basse rese per ettaro e tanta attenzione, continua in cantina o meglio nelle cantine dell’azienda, ampliate e rimodernate nel corso degli anni e che oggi sono dotate di avanzate tecniche di fermentazione per il controllo dei mosti e di moderni ambienti per la maturazione e l’affinamento.
    La cantina originale infatti era stata ricavata nelle vecchie stalle al piano terreno del borgo delle Macìe, e oggi è una bottaia con 35 botti in rovere di Slavonia e francesi utilizzate principalmente per il Chianti Classico Riserva.

  • Rocca delle Macìe Pietrapura ‘ Mandus ‘ Primitivo di Manduria DOP 2021

    “Mandus” è un primitivo di Manduria DOC verace e tipico di questa varietà autoctona del Salento Nasce dalla collaborazione tra l’azienda toscana Rocca delle Macìe e rinomate aziende pugliesi, nel comune intento di valorizzare i vitigni autoctoni del Salento e creare dei vini che esprimano al meglio il territorio. L’unione delle proprie esperienze e know-how hanno portato alla creazione di diverse tipologie di vino con uve autoctone, tra cui il Mandus, una meravigliosa espressione di Primitivo di Manduria Doc che rappresenta l’alta gamma della produzione.

    È ottenuto da vigneti selezionati dai tecnici di Rocca delle Macìe. Tutto il processo, dalla vinificazione all’imbottigliamento, avviene sotto l’attenta supervisione dell’enologo di Rocca delle Macìe Luca Francioni. Si caratterizza per un’evoluzione in barrique di rovere francese della durata di 4 mesi.

    Molto buono per chi ama i vini del sud, con la loro intensità e carica aromatica.

    Tastings Notes

    Con il naso...

    Fruttato di ciliegie e prugne, con sentori speziati di vaniglia e cioccolato.

    Con gli occhi...

    Rosso rubino intenso con rifelssi violacei.

    Con la bocca...

    Sapore di cioccolato, note tostate, tannini sapore dolce e delicato, note di vaniglia integrati con sottili sfumature di legno. Di grande struttura e con un buon equilibrio,

    Perfetto per accompagnare piatti a base di ragù di carne e cacciagione, è ideale con formaggi stagionati.

    Rocca delle Macìe

    Pietrapura, il nome di una linea di vini che nasce dall’innovativa collaborazione tra l’azienda vitivinicola toscana Rocca delle Macie,  e l’Azienda agricola pugliese Terre di Sava che ha come fine principale la valorizzazione dei vigneti autoctoni tipici del Salento al fine di realizzare vini fedeli nei sapori e nella cultura alla tradizione del territorio del Salento vocato al vino.
    Le due cantine hanno quindi creato sei diverse tipologie di vini ricavati dalle uve Primitivo e Negroamaro, vitigni principi nel territorio pugliese.
    I prodotti di questa collaborazione vengono vinificati e imbottigliati dall’azienda Terre di Sava, con la consulenza dell’enologo della famiglia Zingarelli, Luca Francioni.

  • Rocca delle Macìe “Campo Maccione” Morellino di Scansano DOCG 2017

    Il nome di “Campo Maccione” deriva dalla tenuta in provincia di Grosseto, Campomaccione appunto, da cui derivano le uve e già proprietà della famiglia Zingarelli dal 1998; è una versione di Sangiovese tipicamente territoriale, che ben esprime la ricchezza e la maturità dei rossi della Maremma Toscana.

    È realizzato con Sangiovese e una piccola percentuale di Cabernet Sauvignon e Merlot. La vinificazione senza utilizzo di legno consente di apprezzare, in tutta l’immediatezza espressiva, i classici aromi varietali delle uve. È un rosso fresco e fragrante, che sprigiona ricchi aromi di frutta rossa, un sorso scorrevole e agile. Fresco e appagante, è ideale da portare in tavola per la sua duttilità negli abbinamenti.

    Tastings Notes

    Con gli occhi...

    Rosso rubino brillante.

    Con il naso...

    Aromi di frutti di bosco, fiori rossi, erbe aromatiche e cenni di spezie.

    Con la bocca...

    Fresco, equilibrato, succoso e generoso, dalle leggere note sapide.

    Rocca delle Macìe

    Rocca delle Macìe nasce nel 1973 ad opera del produttore cinematografico Italo Zingarelli di “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola, e anche della fortunatissima serie di film con la coppia Bud Spencer e Terence Hill (tra cui “Lo Chiamavano Trinità” e “Continuavano a Chiamarlo Trinità”)
    Italo coltivava il sogno di produrre vino e lo ha coronato acquistando la tenuta “Le Macìe”, 93 ettari di cui solo due coltivati a vigneto, per dare vita ad un’azienda vitivinicola nel cuore del Chianti Classico.
    L’amore per il vino e la campagna toscana di Italo è divenuta affare di tutta la famiglia Zingarelli grazie ai figli Sergio, Sandra e Fabio.
    Nel 1985, infatti, Sergio inizia a lavorare con il padre e dal 1989, affiancato dalla moglie Daniela, assume la guida dell’azienda. Sergio Zingarelli, in collaborazione con la sorella Sandra, riesce ad imporre l’azienda all’attenzione mondiale.
    Da allora l’azienda è cresciuta costantemente e dispone oggi di circa 500 ettari, di cui oltre 200 coltivati a vigneto e circa 22 ad oliveto, suddivisi tra le sei tenute di proprietà: Le Macìe, Sant’Alfonso, Riserva di Fizzano e le Tavolelle nella zona del Chianti Classico, Campomaccione e Casamaria in Maremma nella zona del Morellino di Scansano. La storia della cantina Rocca delle Macìe è si fonda sul connubio tra attenzione al territorio da un lato, e all’innovazione e la ricerca volte al costante miglioramento della qualità dall’altro.
    Il lavoro fatto in vigna, con basse rese per ettaro e tanta attenzione, continua in cantina o meglio nelle cantine dell’azienda, ampliate e rimodernate nel corso degli anni e che oggi sono dotate di avanzate tecniche di fermentazione per il controllo dei mosti e di moderni ambienti per la maturazione e l’affinamento.
    La cantina originale infatti era stata ricavata nelle vecchie stalle al piano terreno del borgo delle Macìe, e oggi è una bottaia con 35 botti in rovere di Slavonia e francesi utilizzate principalmente per il Chianti Classico Riserva.

  • Rocca delle Macìe ‘1787’ Nobile di Montepulciano DOCG 2020

    Un grande classico del territorio che riflette l’amore per il terroir e per la tradizione toscana. Così si presenta il Vino Nobile di Montepulciano DOCG “1787” della storica cantina Rocca delle Macìe. Nel calice si manifesta rosso rubino pieno dalle sfumature granato, con intensi e raffinati sentori fruttati e speziati che invadono l’olfatto. Caldo, morbido e strutturato al palato, con tannini setosi e ben inseriti nella trama.

    Il Nobile 1787 è un’espressione tradizionale, impeccabile ed elegante del territorio di Montepulciano.

    Tastings Notes

    Con gli occhi...

    Rosso rubino brillante.

    Con il naso...

    Intenso e complesso. Note di viola mammola, prugna, fieno, sottobosco. Intenso, pulito, gradevole e raffinato, apre con note di amarena, prugna e lampone seguite da aromi di violetta, mirtillo, cioccolato, tabacco, macis, vaniglia e mentolo.

    Con la bocca...

    Secco, caldo, abbastanza morbido, fresco e abbastanza sapido, giustamente tannico ed equilibrato dall’alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole.

    Finale persistente con ricordi di amarena, prugna e lampone.

    Vino elegantemente rustico.

    Rocca delle Macìe

    Rocca delle Macìe nasce nel 1973 ad opera del produttore cinematografico Italo Zingarelli di “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola, e anche della fortunatissima serie di film con la coppia Bud Spencer e Terence Hill (tra cui “Lo Chiamavano Trinità” e “Continuavano a Chiamarlo Trinità”)
    Italo coltivava il sogno di produrre vino e lo ha coronato acquistando la tenuta “Le Macìe”, 93 ettari di cui solo due coltivati a vigneto, per dare vita ad un’azienda vitivinicola nel cuore del Chianti Classico.
    L’amore per il vino e la campagna toscana di Italo è divenuta affare di tutta la famiglia Zingarelli grazie ai figli Sergio, Sandra e Fabio.
    Nel 1985, infatti, Sergio inizia a lavorare con il padre e dal 1989, affiancato dalla moglie Daniela, assume la guida dell’azienda. Sergio Zingarelli, in collaborazione con la sorella Sandra, riesce ad imporre l’azienda all’attenzione mondiale.
    Da allora l’azienda è cresciuta costantemente e dispone oggi di circa 500 ettari, di cui oltre 200 coltivati a vigneto e circa 22 ad oliveto, suddivisi tra le sei tenute di proprietà: Le Macìe, Sant’Alfonso, Riserva di Fizzano e le Tavolelle nella zona del Chianti Classico, Campomaccione e Casamaria in Maremma nella zona del Morellino di Scansano. La storia della cantina Rocca delle Macìe è si fonda sul connubio tra attenzione al territorio da un lato, e all’innovazione e la ricerca volte al costante miglioramento della qualità dall’altro.
    Il lavoro fatto in vigna, con basse rese per ettaro e tanta attenzione, continua in cantina o meglio nelle cantine dell’azienda, ampliate e rimodernate nel corso degli anni e che oggi sono dotate di avanzate tecniche di fermentazione per il controllo dei mosti e di moderni ambienti per la maturazione e l’affinamento.
    La cantina originale infatti era stata ricavata nelle vecchie stalle al piano terreno del borgo delle Macìe, e oggi è una bottaia con 35 botti in rovere di Slavonia e francesi utilizzate principalmente per il Chianti Classico Riserva.

  • Rocca delle Macìe ‘Tenuta Sant’Alfonso’ Chianti Classico DOCG 2020

    Il Chianti Classico Tenuta Sant’Alfonso è uno dei vini storici dell’azienda e uno dei prestigiosi Cru prodotto con uve 100% Sangiovese provenienti esclusivamente dalla tenuta omonima. Dall’esperienza acquisita nella gestione dei vigneti è emerso che i terreni più ricchi in argilla e più poveri in scheletro di questa proprietà, uniti all’uso di specifici cloni di Sangiovese portano ad uno sviluppo e maturazione delle uve con maggiore concentrazione di polifenoli e di sostanze aromatiche. Il vigneto Sant’Alfonso è costituito da 50 ettari all’interno della tenuta omonima di complessivi 125, proprietà di Rocca delle Macìe a Castellina in Chianti. La Tenuta Sant’Alfonso fu acquistata nel 1973, nello stesso anno in cui si prese possesso anche dei terreni a Le Macìe. Il panorama agricolo è di pura toscanità con accanto ai vigneti anche 15 ettari di oliveto in cui si coltivano le cultivar più diffuse nella zona: frantoio, leccino e moraiolo.

    Il principale protagonista nel vigneto Sant’Alfonso è il sangiovese, vitigno impiantato già agli inizi degli anni settanta per la produzione del Chianti Classico. Dopo una fermentazione effettuata con metodi che permettono la massima estrazione delle sostanze polifenoliche, il vino matura in botti di rovere francese da 35 hl per almeno un anno per poi affinare ulteriormente per alcuni mesi in bottiglia.
    Il risultato è questo Chianti Classico ricco e polposo con sentori fruttati di amarena e mora e note speziate di liquirizia e caffè e una struttura gustativa armonica e piacevole. Tinge il bicchiere di un bel colore rosso rubino, intenso, tipico del Chianti Classico, è magnanimo col naso, offrendogli un bouquet ricco e complesso, dove riconosciamo con facilità profumi di frutta rossa matura. Si introducono di seguito sbuffi speziati, di una certa delicatezza. Al sorso riscalda la bocca, risultando morbido e di piacevole chiusura tannica. Senza ombra di dubbio ha una struttura molto equilibrata.

    E’ ottimo come abbinamento con arrosti di maiale oppure carni in umido.

    Tastings Notes

    Con gli occhi...

    Rosso rubino vivace con riflessi porpora.

    Con il naso...

    Intenso e complesso. Note di viola mammola, prugna, fieno, sottobosco. Intenso, pulito, gradevole e raffinato, apre con note di amarena, prugna e lampone seguite da aromi di violetta, mirtillo, cioccolato, tabacco, macis, vaniglia e mentolo.

    Con la bocca...

    Secco, caldo, abbastanza morbido, fresco e abbastanza sapido, giustamente tannico ed equilibrato dall’alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole.

    Finale persistente con ricordi di amarena, prugna e lampone.

    Vino elegantemente rustico.

    Rocca delle Macìe

    Rocca delle Macìe nasce nel 1973 ad opera del produttore cinematografico Italo Zingarelli di “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola, e anche della fortunatissima serie di film con la coppia Bud Spencer e Terence Hill (tra cui “Lo Chiamavano Trinità” e “Continuavano a Chiamarlo Trinità”)
    Italo coltivava il sogno di produrre vino e lo ha coronato acquistando la tenuta “Le Macìe”, 93 ettari di cui solo due coltivati a vigneto, per dare vita ad un’azienda vitivinicola nel cuore del Chianti Classico.
    L’amore per il vino e la campagna toscana di Italo è divenuta affare di tutta la famiglia Zingarelli grazie ai figli Sergio, Sandra e Fabio.
    Nel 1985, infatti, Sergio inizia a lavorare con il padre e dal 1989, affiancato dalla moglie Daniela, assume la guida dell’azienda. Sergio Zingarelli, in collaborazione con la sorella Sandra, riesce ad imporre l’azienda all’attenzione mondiale.
    Da allora l’azienda è cresciuta costantemente e dispone oggi di circa 500 ettari, di cui oltre 200 coltivati a vigneto e circa 22 ad oliveto, suddivisi tra le sei tenute di proprietà: Le Macìe, Sant’Alfonso, Riserva di Fizzano e le Tavolelle nella zona del Chianti Classico, Campomaccione e Casamaria in Maremma nella zona del Morellino di Scansano. La storia della cantina Rocca delle Macìe è si fonda sul connubio tra attenzione al territorio da un lato, e all’innovazione e la ricerca volte al costante miglioramento della qualità dall’altro.
    Il lavoro fatto in vigna, con basse rese per ettaro e tanta attenzione, continua in cantina o meglio nelle cantine dell’azienda, ampliate e rimodernate nel corso degli anni e che oggi sono dotate di avanzate tecniche di fermentazione per il controllo dei mosti e di moderni ambienti per la maturazione e l’affinamento.
    La cantina originale infatti era stata ricavata nelle vecchie stalle al piano terreno del borgo delle Macìe, e oggi è una bottaia con 35 botti in rovere di Slavonia e francesi utilizzate principalmente per il Chianti Classico Riserva.

  • Rocca delle Macìe “Vernaiolo” Chianti DOCG 2019

    Il suo nome deriva dal latino vernāle, cioè primaverile, ed indica infatti il periodo dell’anno in cui, tradizionalmente, il Chianti dopo l’inverno, a fine fermentazione,  veniva messo in bottiglia.Dopo una macerazione dei mosti sulle bucce di 10/12 giorni con l’utilizzo delle tecniche più avanzate di fermentazione che permettono al vino di conservare a lungo le sue caratteristiche, il Vernaiolo è pronto al consumo fin dalla primavera successiva alla vendemmia. Ottenuto da uve Sangiovese e Merlot ha un colore rosso rubino vivace con riflessi porpora.Al naso risulta netto con sentori di frutta rossa, piacevolmente vinoso, sapore fresco e piacevolmente sapido con buona struttura e morbidezza. Vino che ben si accompagna a differenti proposte gastronomiche, é indicato con carni bianche e primi piatti.

    E’ un vino rosso dal vivo colore rosso rubino ed è particolarmente indicato per portate sostanziose, primi piatti e carni bianche.

    Si consiglia di consumarlo ad una temperatura di servizio ottimale di 16/18°C

    Tastings Notes

    Con gli occhi...

    Rosso rubino vivace con riflessi porpora.

    Con il naso...

    Sentori di frutta rossa, piacevolmente vinoso.

    Con la bocca...

    Fresco e piacevolmente sapido con buona struttura e morbidezza.

    Rocca delle Macìe

    Rocca delle Macìe nasce nel 1973 ad opera del produttore cinematografico Italo Zingarelli di “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola, e anche della fortunatissima serie di film con la coppia Bud Spencer e Terence Hill (tra cui “Lo Chiamavano Trinità” e “Continuavano a Chiamarlo Trinità”)
    Italo coltivava il sogno di produrre vino e lo ha coronato acquistando la tenuta “Le Macìe”, 93 ettari di cui solo due coltivati a vigneto, per dare vita ad un’azienda vitivinicola nel cuore del Chianti Classico.
    L’amore per il vino e la campagna toscana di Italo è divenuta affare di tutta la famiglia Zingarelli grazie ai figli Sergio, Sandra e Fabio.
    Nel 1985, infatti, Sergio inizia a lavorare con il padre e dal 1989, affiancato dalla moglie Daniela, assume la guida dell’azienda. Sergio Zingarelli, in collaborazione con la sorella Sandra, riesce ad imporre l’azienda all’attenzione mondiale.
    Da allora l’azienda è cresciuta costantemente e dispone oggi di circa 500 ettari, di cui oltre 200 coltivati a vigneto e circa 22 ad oliveto, suddivisi tra le sei tenute di proprietà: Le Macìe, Sant’Alfonso, Riserva di Fizzano e le Tavolelle nella zona del Chianti Classico, Campomaccione e Casamaria in Maremma nella zona del Morellino di Scansano. La storia della cantina Rocca delle Macìe è si fonda sul connubio tra attenzione al territorio da un lato, e all’innovazione e la ricerca volte al costante miglioramento della qualità dall’altro.
    Il lavoro fatto in vigna, con basse rese per ettaro e tanta attenzione, continua in cantina o meglio nelle cantine dell’azienda, ampliate e rimodernate nel corso degli anni e che oggi sono dotate di avanzate tecniche di fermentazione per il controllo dei mosti e di moderni ambienti per la maturazione e l’affinamento.
    La cantina originale infatti era stata ricavata nelle vecchie stalle al piano terreno del borgo delle Macìe, e oggi è una bottaia con 35 botti in rovere di Slavonia e francesi utilizzate principalmente per il Chianti Classico Riserva.