Non sappiamo esattamente quando questo vino sia nato, poichè si risale nella sua versione ferma almeno al periodo greco-romano, dove veniva fatto con tecniche utilizzate ancora oggi o anche con la diluizione del vino rosso con l’acqua. Secondo una leggenda, il vino rosato nasce casualmente in un piccolo villaggio del veronese per opera di un prete piuttosto furbo. Il prete, infatti, disponeva di un orto dove poter coltivare la vite e produrre il vino necessario per la celebrazione della messa. In realtà, il curato, trascurando completamente il proprio orto, si affidava esclusivamente alla generosità dei fedeli, i quali erano soliti donare notevoli quantità di vino una volta ultimata la vendemmia, oltre a frutta e verdura; finché, un giorno … i compaesani, stanchi della sua pigrizia, decisero di donare quantitativi inferiori di vino e cibo. Per recuperare il vino da utilizzare nel corso della messa, il prete si intrufolò nella cantina del villaggio, perforò una delle botti e raccolse, in un recipiente, il liquido. Le vinacce erano rimaste a contatto con il mosto solo per poche ore e il vino, non avendo ancora iniziato la fermentazione, presentava un colore rosato. L’inganno venne scoperto, ma l’estrazione del vino in una fase di non completa maturazione stimolò la creatività dei viticoltori del villaggio che iniziarono a produrre il vino rosato. Secondo gli studiosi, invece, il rosato nasce in Francia, dove ancora oggi gode di una considerazione tale da rappresentare il vino di Natale per eccellenza.
Ad oggi il rosato di suò produrre con differenti tecniche quali, assemblaggio, macerazione pre-fermentativa a freddo, macerazione del mosto sulle bucce, salasso o pressatura semplice: di gran lunga quest’ultima è la più usata.
Il rosè d’assemblaggio si ottiene dalla spumantizzazione di uve a bacca bianca e l’aggiunta di vino rosso prima della seconda fermentazione, solitamente Pinot Nero; inoltre non si ottiene solo con il mix di uve a bacca bianca e nera, ma anche di vino ottenuto da annate differenti, per mantenere l’equilibrio e lo stesso stile negli anni. Il colore del rosato in un vino spumante dipende qua quanto sono state spremute le bacche e da quanto il mosto è stato in contatto con le sue bucce, dandogli il suo colore caratteristico.
Un rosato caratteristico da bere in estate, fresco e anche dissetante è il Negramaro Rosato di Tormaresca-Cantine Antinori: vino estremamente piacevole, dai sentori floreali di rosa e gelsomino, elegante e perfettamente bilanciato.
Ottimo da aperitivo, si abbina a pizze e focacce, ad insalate miste e a piatti freddi a base di verdure.