Un vino che sa si mare e tradizione, di colline e grotte di tufo. Un bianco che ricorda le sue origini, tra i vigneti eroici del Mediterraneo, quelli abbarbicati sui territori più impervi dell’isola d’Ischia, che raggiungono per la spremitura antiche cantine scavate nella roccia per poi giungere, rigorosamente via mare, a bordo di barchette in legno, nelle cantine collinari della più grande delle isole dell’arcipelago flegreo, la cantina di Campagnano, passando dal borgo di Ischia Ponte. Il prodotto realizzato sull’isola d’Ischia è stato valutato dalla giuria internazionale con un punteggio di 96 su 100 come migliore vino bianco della penisola.
Prodotto con sole uve di tipo Biancolella deve il suo singolare nome a un particolare costone di roccia che domina la vigna dove si produce il pregevole nettare di Bacco e che ha suggerito agli occhi di chi è impegnato nella cura delle vigne e alle lunghe sessioni di vendemmia, la forma di antiche torce e lumi: ” O Lummo.” Ormai non esiste più, purtroppo un’azienda romana, costruttrice di mattoni, lo polverizzò definitivamente nell’immediato dopoguerra, facendolo esplodere. Buttato giù solo perché dava fastidio. Uno dei tanti scempi perpetrati su quest’isola meravigliosa.
Sono proprio questi costoni impervi e alcuni con pendenze del 50% rivolti sul mare cristallino che circonda l’isola, che si raccolgono le uve raccolte da Antonio, patriarca di una famiglia che si occupa di vinificazione da secoli.
Vigna del Lume presenta un piacevole colore giallo paglierino. Il suo profumo richiama da subito tutte le sfumature che il sole e la terra vulcanica donano, note di frutta quasi matura di banana e pera, con sfumature floreali, in aggiunta a talco, burro e mandorla amara. Al palato è fresco, leggermente sapito ed elegantemente delicato, in grado di trasmettere tutta l’energia del sole e della terra dei suoi vigneti: il vino “dal sapore antico”, con i suoi sentori mediterranei di salvia e finocchietto, di ginestra e di frutta matura di albicocca e pesca. A ricordo del territorio e della ricca vegetazione circostante sono le sfumature minerali, lunghe e persistenti, che si abbracciano ai cenni mandorlati tipici del vitigno, a note agrumate e tropicali. Una grande struttura, un sapore pieno e corposo, dal giusto equilibrio in acidità che lascia in bocca gradevolissimi ricordi salmastri.
Personalmente lo berrei intorno ai 10°C, in un calice di media ampiezza, sfruttando l’acidità, la sapidità e la lunghezza aromatica per bilanciare un piatto di Gamberi o un buon piatto di spaghetti alle vongole esaltando così al meglio le sue qualità.
Nelle due ultime edizioni di Vinitaly 2018 / 2019, a Verona, è stato riconosciuto come il miglior vino bianco d’Italia dell’anno.
Antonio Mazzella Ischia Bianco “Vigna del Lume” Biancolella DOC 2019