Rocca delle Macìe ‘Continuavano a chiamarlo Trinità’ Chianti Classico Gran Selezione DOCG 2019 con Astuccio bottiglia numerata
A 50 anni dall’uscita
Lo scorso anno l’azienda ha voluto festeggiare i 50 anni dall’uscita del film Lo chiamavano Trinità, mentre quest’anno i calici si sono alzati per rendere omaggio a Continuavano a chiamarlo Trinità.
Per questo anniversario Rocca delle Macie ha prodotto un vino in edizione limitata. Si tratta della Gran Selezione Chianti Classico Docg 2019 Continuavano a chiamarlo Trinità, appena 1971 bottiglie come l’anno di uscita del film e soltanto in formato magnum.
100% sangiovese vede l’assemblaggio di uve allevate nelle prime due tenute acquistate da Italo Zingarelli nel 1973, Le Macie e Sant’Alfonso con terreni molto diversi l’uno dall’altro: nella prima a predominare è l’alberese mentre nella seconda l’argilla, come fossero due personalità unite ma differenti proprio come lo erano Bud Spencer e Terence Hill.
Il vino ha un profumo ricco, pieno, avvolgente. Sa di ciliegia e prugne, di cioccolato al latte, di chiodi di garofano, di mare, di incenso. All’assaggio si rivela un vino fresco, di bella acidità, succoso, con una lieve e piacevole nota amaricante e con un tannino già ben integrato. Non stupisce per persistenza, ma la giovane età fa ben sperare per gli anni che verranno.
Continuavano a chiamarlo Trinità, Gran Selezione Chianti Classico Docg 2019
Rocca delle Macie
Castellina in Chianti (Si)Tastings Notes
Con gli occhi...Rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento.
Con il naso...Sentori fruttati in evidenza e una speziatura gradevole a completarla. Ottima finezza come anche l’intensità. Intenso, pulito, gradevole e raffinato, apre con note di amarena, prugna e lampone seguite da aromi di violetta, mirtillo, cioccolato, tabacco, macis, vaniglia e mentolo.
Con la bocca...Fruttato, caldo e avvolgente con ottimo equilibrio gustativo, tannini setosi ed eleganti
Rocca delle MacìeRocca delle Macìe nasce nel 1973 ad opera del produttore cinematografico Italo Zingarelli di “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola, e anche della fortunatissima serie di film con la coppia Bud Spencer e Terence Hill (tra cui “Lo Chiamavano Trinità” e “Continuavano a Chiamarlo Trinità”)
Italo coltivava il sogno di produrre vino e lo ha coronato acquistando la tenuta “Le Macìe”, 93 ettari di cui solo due coltivati a vigneto, per dare vita ad un’azienda vitivinicola nel cuore del Chianti Classico.
L’amore per il vino e la campagna toscana di Italo è divenuta affare di tutta la famiglia Zingarelli grazie ai figli Sergio, Sandra e Fabio.
Nel 1985, infatti, Sergio inizia a lavorare con il padre e dal 1989, affiancato dalla moglie Daniela, assume la guida dell’azienda. Sergio Zingarelli, in collaborazione con la sorella Sandra, riesce ad imporre l’azienda all’attenzione mondiale.
Da allora l’azienda è cresciuta costantemente e dispone oggi di circa 500 ettari, di cui oltre 200 coltivati a vigneto e circa 22 ad oliveto, suddivisi tra le sei tenute di proprietà: Le Macìe, Sant’Alfonso, Riserva di Fizzano e le Tavolelle nella zona del Chianti Classico, Campomaccione e Casamaria in Maremma nella zona del Morellino di Scansano. La storia della cantina Rocca delle Macìe è si fonda sul connubio tra attenzione al territorio da un lato, e all’innovazione e la ricerca volte al costante miglioramento della qualità dall’altro.
Il lavoro fatto in vigna, con basse rese per ettaro e tanta attenzione, continua in cantina o meglio nelle cantine dell’azienda, ampliate e rimodernate nel corso degli anni e che oggi sono dotate di avanzate tecniche di fermentazione per il controllo dei mosti e di moderni ambienti per la maturazione e l’affinamento.
La cantina originale infatti era stata ricavata nelle vecchie stalle al piano terreno del borgo delle Macìe, e oggi è una bottaia con 35 botti in rovere di Slavonia e francesi utilizzate principalmente per il Chianti Classico Riserva.Rocca delle Macìe Pietrapura ‘ ‘Nterra ‘ Negramaro Puglia IGP 2021
Lavorato esclusivamente in acciaio e lasciato maturare mesi, è un Negroamaro – quello prodotto dalla cantina di Rocca delle Macìe – che diventa d’obbligo quando a tavola ci sono le preparazioni della cucina di terra, magari a base di carne.
Se lo stappate insieme con le fettine alla pizzaiola difficilmente vi deluderà, ma anche provandolo insieme alle polpette di vitello in umido, le soddisfazioni che potrà offrirvi non saranno scontate.Molto buono per chi ama i vini del sud, con la loro intensità e carica aromatica.
Tastings Notes
Con gli occhi...Rosso porpora intenso.
Con il naso...Profumo persistente di ribes nero, integrato da sentori speziati di timo ed erbe aromatiche.
Con la bocca...Pieno, morbido, con un corpo medio grande ed un discreta freschezza e sapidità. Media la persistenza.
Pietrapura Rocca delle MacìePietrapura, il nome di una linea di vini che nasce dall’innovativa collaborazione tra l’azienda vitivinicola toscana Rocca delle Macie e l’Azienda agricola pugliese Terre di Sava che ha come fine principale la valorizzazione dei vigneti autoctoni tipici del Salento al fine di realizzare vini fedeli nei sapori e nella cultura alla tradizione del territorio del Salento vocato al vino.
Le due cantine hanno quindi creato sei diverse tipologie di vini ricavati dalle uve Primitivo e Negroamaro, vitigni principi nel territorio pugliese.
I prodotti di questa collaborazione vengono vinificati e imbottigliati dall’azienda Terre di Sava, con la consulenza dell’enologo della famiglia Zingarelli, Luca Francioni.Rocca delle Macìe festeggia i 50 anni di “Lo chiamavano Trinità”
Correva l’anno 1970 quando Italo Zingarelli produsse uno straordinario “blend” di due amatissimi attori, Terence Hill e Bud Spencer .Nelle sale cinematografie italiane usciva “Lo chiamavano Trinità…”, uno dei più grandi successi del cinema italiano di sempre capostipite di una saga che ancora oggi ha un incredibile seguito generazionale e internazionale.
Il sequel, “Continuavano a Chiamarlo Trinità”, nel 1971, ebbe ancora più successo, e questo permise , al produttore cinematografico Italo Zingarelli, di coronare il suo grande sogno di produrre vino, fondando, nel 1973, Rocca delle Macìe, una delle realtà più belle del Chianti Classico (con 130 ettari di vigneto), e oggi con investimenti importanti anche in Maremma (con 60 ettari di vigneti), guidata dal figlio di Italo, Sergio Zingarelli, che, a WineNews, racconta: “…..in quegli anni andavano fortissimo i western un po’ più crudi e violenti, e tanti produttori romani rifiutarono il copione di “Lo Chiamavano Trinità”. Papà, invece, intuì le potenzialità di una versione più ironica e decise di produrlo”. Peraltro creando il successo di una delle coppie del cinema più longeve ed amate di sempre.” e ancora continua :”…Bud Spencer e Terence Hill avevano già lavorato insieme, ma questo fu il primo film tagliato su di loro come protagonisti. Fu un successo epocale: prima “Lo Chiamavano Trinità”, che è il quarto film italiano più visto di sempre, e poi “Continuavano a chiamarlo Trinità“.All’epoca i cinema erano diversi da oggi, non c’erano posti assegnati, chi prima arrivava meglio stava….”. “….Mio padre Italo si aspettava di fare un buon film, ma nessuno immaginava un successo tale, grazie al quale potè investire sul suo grande desiderio, quello di produrre vino in Toscana. E di lì a poco è nata Rocca delle Macìe, che poi negli anni noi, come seconda generazione, abbiamo perfezionato, ampliato e completato.”
Per la celebrazione del 50° anniversario della storica pellicola, la Famiglia Zingarelli ha inaugurato la “Galleria Trinità” – con i cimeli dei set e non solo, aperta a Rocca delle Macìe, prima “movie destination” tra le colline di Castellina in Chianti. I figli Fabio, Sandra e Sergio hanno così dedicato al padre Italo un Chianti Classico Gran Selezione ‘vestito’ a cui hanno dato il nome “Lo Chiamavano Trinità…”. Un’edizione Limitata di 1970 Magnum, vertice della produzione aziendale e che rappresenta il compimento di una storia iniziata 50 anni fa, quando egli – romano di origine – si innamorò perdutamente delle colline di Castellina in Chianti.Ottenuto dal Sangiovese allevato nelle tenute Le Macìe e Sant’Alfonso, le prime ad essere acquistate nel 1973 da Italo Zingarelli, è un Chianti Classico Gran Selezione 2016, che porta con sé tutte le buone sensazioni di un’annata particolarmente significativa per il Gallo Nero. I suoi profumi muovono da un rigoglioso fruttato verso cenni speziati e affumicati, ad anticipare una bocca succosa, dolce e ritmata da una presente e vivace fragranza acida.
Rocca delle Macìe ‘Lo Chiamavano Trinità’ – Out of Stock -, in sostituzione è in stock: https://www.winezz.it/prodotto/rocca-delle-macie-continuavano-a-chiamarlo-trinita-chianti-classico-gran-selezione-docg-2019-con-astuccio-bottiglia-numerata/
Prodotto esaurito, in sostituzione è in stock: https://www.winezz.it/prodotto/rocca-delle-macie-continuavano-a-chiamarlo-trinita-chianti-classico-gran-selezione-docg-2019-con-astuccio-bottiglia-numerata/
Tastings Notes
Con gli occhi...Rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento.
Con il naso...Sentori fruttati in evidenza e una speziatura gradevole a completarla. Ottima finezza come anche l’intensità. Intenso, pulito, gradevole e raffinato, apre con note di amarena, prugna e lampone seguite da aromi di violetta, mirtillo, cioccolato, tabacco, macis, vaniglia e mentolo.
Con la bocca...Fruttato, caldo e avvolgente con ottimo equilibrio gustativo, tannini setosi ed eleganti
Rocca delle MacìeRocca delle Macìe nasce nel 1973 ad opera del produttore cinematografico Italo Zingarelli di “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola, e anche della fortunatissima serie di film con la coppia Bud Spencer e Terence Hill (tra cui “Lo Chiamavano Trinità” e “Continuavano a Chiamarlo Trinità”)
Italo coltivava il sogno di produrre vino e lo ha coronato acquistando la tenuta “Le Macìe”, 93 ettari di cui solo due coltivati a vigneto, per dare vita ad un’azienda vitivinicola nel cuore del Chianti Classico.
L’amore per il vino e la campagna toscana di Italo è divenuta affare di tutta la famiglia Zingarelli grazie ai figli Sergio, Sandra e Fabio.
Nel 1985, infatti, Sergio inizia a lavorare con il padre e dal 1989, affiancato dalla moglie Daniela, assume la guida dell’azienda. Sergio Zingarelli, in collaborazione con la sorella Sandra, riesce ad imporre l’azienda all’attenzione mondiale.
Da allora l’azienda è cresciuta costantemente e dispone oggi di circa 500 ettari, di cui oltre 200 coltivati a vigneto e circa 22 ad oliveto, suddivisi tra le sei tenute di proprietà: Le Macìe, Sant’Alfonso, Riserva di Fizzano e le Tavolelle nella zona del Chianti Classico, Campomaccione e Casamaria in Maremma nella zona del Morellino di Scansano. La storia della cantina Rocca delle Macìe è si fonda sul connubio tra attenzione al territorio da un lato, e all’innovazione e la ricerca volte al costante miglioramento della qualità dall’altro.
Il lavoro fatto in vigna, con basse rese per ettaro e tanta attenzione, continua in cantina o meglio nelle cantine dell’azienda, ampliate e rimodernate nel corso degli anni e che oggi sono dotate di avanzate tecniche di fermentazione per il controllo dei mosti e di moderni ambienti per la maturazione e l’affinamento.
La cantina originale infatti era stata ricavata nelle vecchie stalle al piano terreno del borgo delle Macìe, e oggi è una bottaia con 35 botti in rovere di Slavonia e francesi utilizzate principalmente per il Chianti Classico Riserva.Rocca delle Macìe ‘Sergio Zingarelli’ 3 x Chianti Classico ‘Gran Selezione’ DOCG 2012 – 2013 – 2014 (Cassa in legno)
Massima espressione dei vini di Rocca delle Macìe, la Gran Selezione Sergio Zingarelli ha una storia che parte da lontano: è infatti il risultato di anni di lavoro nei vigneti della tenuta Le Macìe a Castellina in Chianti, dove il Sangiovese si esprime in modo unico ed irripetibile. Questo vino racchiude il meglio del territorio, dei suoi vitigni e del lavoro dell’uomo.
La Gran Selezione di Rocca delle Macìe si inserisce all’interno di un più ampio progetto vitivinicolo che l’azienda ha iniziato nel 2000 con il reimpianto di quasi tutti i vigneti di Sangiovese della Tenuta Le Macìe a Castellina in Chianti, con l’obbiettivo di produrre nel tempo un vino che fosse la massima espressione del territorio e si posizionasse al vertice della piramide qualitativa aziendale. Con l’introduzione della nuova categoria di Chianti Classico, la Gran Selezione, promossa dal Consorzio, il frutto di questo lavoro ha trovato la sua naturale posizione all’interno della stessa.
La scelta di utilizzare esclusivamente vitigni autoctoni nasce dalla volontà di valorizzare la tipicità e il grande potenziale del nostro territorio. Nasce come blend di 90% Sangiovese e 10% Colorino mentre dal 2014 per dare maggior carattere diventa 100% Sangiovese.
La vendita è composta da 3 bottiglie 2012 – 2013 – 2014 in cassa di legno ‘Sergio Zingarelli’ numerata.
Tastings Notes
Con gli occhi...Rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento.
Con il naso...Sentori fruttati in evidenza e una speziatura gradevole a completarla. Ottima finezza come anche l’intensità. Intenso, pulito, gradevole e raffinato, apre con note di amarena, prugna e lampone seguite da aromi di violetta, mirtillo, cioccolato, tabacco, macis, vaniglia e mentolo.
Con la bocca...Fruttato, caldo e avvolgente con ottimo equilibrio gustativo, tannini setosi ed eleganti
Rocca delle MacìeRocca delle Macìe nasce nel 1973 ad opera del produttore cinematografico Italo Zingarelli di “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola, e anche della fortunatissima serie di film con la coppia Bud Spencer e Terence Hill (tra cui “Lo Chiamavano Trinità” e “Continuavano a Chiamarlo Trinità”)
Italo coltivava il sogno di produrre vino e lo ha coronato acquistando la tenuta “Le Macìe”, 93 ettari di cui solo due coltivati a vigneto, per dare vita ad un’azienda vitivinicola nel cuore del Chianti Classico.
L’amore per il vino e la campagna toscana di Italo è divenuta affare di tutta la famiglia Zingarelli grazie ai figli Sergio, Sandra e Fabio.
Nel 1985, infatti, Sergio inizia a lavorare con il padre e dal 1989, affiancato dalla moglie Daniela, assume la guida dell’azienda. Sergio Zingarelli, in collaborazione con la sorella Sandra, riesce ad imporre l’azienda all’attenzione mondiale.
Da allora l’azienda è cresciuta costantemente e dispone oggi di circa 500 ettari, di cui oltre 200 coltivati a vigneto e circa 22 ad oliveto, suddivisi tra le sei tenute di proprietà: Le Macìe, Sant’Alfonso, Riserva di Fizzano e le Tavolelle nella zona del Chianti Classico, Campomaccione e Casamaria in Maremma nella zona del Morellino di Scansano. La storia della cantina Rocca delle Macìe è si fonda sul connubio tra attenzione al territorio da un lato, e all’innovazione e la ricerca volte al costante miglioramento della qualità dall’altro.
Il lavoro fatto in vigna, con basse rese per ettaro e tanta attenzione, continua in cantina o meglio nelle cantine dell’azienda, ampliate e rimodernate nel corso degli anni e che oggi sono dotate di avanzate tecniche di fermentazione per il controllo dei mosti e di moderni ambienti per la maturazione e l’affinamento.
La cantina originale infatti era stata ricavata nelle vecchie stalle al piano terreno del borgo delle Macìe, e oggi è una bottaia con 35 botti in rovere di Slavonia e francesi utilizzate principalmente per il Chianti Classico Riserva.Rocca delle Macìe Fantin Nodar Malvasia Friuli Colli Orientali DOC 2020
Introdotto in Friuli dal sud della Grecia e dalla Dalmazia ai tempi della Repubblica della Serenissima, il vitigno Malvasia è conosciuto con molti sinonimi fin dal 1300: malvasia d’Istria, malvasia friulana, malvasia bianca, malvasia del Carso. Dà risultati eccellenti sui vigneti regionali confermando tutte le qualità di un ottimo vino bianco. In purezza, o nel classico blend con Friulano e Ribolla Gialla, regala sorsi di straordinaria eleganza a onorare la tradizione secolare che affidava il nome di malvasia ai vini esotici di maggiore qualità. La tipologia coltivata in Friuli è una malvasia neutra a differenza delle varietà tradizionalmente aromatiche.
Tastings Notes
Con gli occhi...Giallo paglierino.
Con il naso...Richiami alla frutta tropicale, agli agrumi e alla mela.
Con la bocca...Piacevole e di buon corpo, buona la persistenza e leggermente amarognola la chiusura.
Rocca delle MacìeRocca delle Macìe nasce nel 1973 ad opera del produttore cinematografico Italo Zingarelli di “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola, e anche della fortunatissima serie di film con la coppia Bud Spencer e Terence Hill (tra cui “Lo Chiamavano Trinità” e “Continuavano a Chiamarlo Trinità”)
Italo coltivava il sogno di produrre vino e lo ha coronato acquistando la tenuta “Le Macìe”, 93 ettari di cui solo due coltivati a vigneto, per dare vita ad un’azienda vitivinicola nel cuore del Chianti Classico.
L’amore per il vino e la campagna toscana di Italo è divenuta affare di tutta la famiglia Zingarelli grazie ai figli Sergio, Sandra e Fabio.
Nel 1985, infatti, Sergio inizia a lavorare con il padre e dal 1989, affiancato dalla moglie Daniela, assume la guida dell’azienda. Sergio Zingarelli, in collaborazione con la sorella Sandra, riesce ad imporre l’azienda all’attenzione mondiale.
Da allora l’azienda è cresciuta costantemente e dispone oggi di circa 500 ettari, di cui oltre 200 coltivati a vigneto e circa 22 ad oliveto, suddivisi tra le sei tenute di proprietà: Le Macìe, Sant’Alfonso, Riserva di Fizzano e le Tavolelle nella zona del Chianti Classico, Campomaccione e Casamaria in Maremma nella zona del Morellino di Scansano. La storia della cantina Rocca delle Macìe è si fonda sul connubio tra attenzione al territorio da un lato, e all’innovazione e la ricerca volte al costante miglioramento della qualità dall’altro.
Il lavoro fatto in vigna, con basse rese per ettaro e tanta attenzione, continua in cantina o meglio nelle cantine dell’azienda, ampliate e rimodernate nel corso degli anni e che oggi sono dotate di avanzate tecniche di fermentazione per il controllo dei mosti e di moderni ambienti per la maturazione e l’affinamento.
La cantina originale infatti era stata ricavata nelle vecchie stalle al piano terreno del borgo delle Macìe, e oggi è una bottaia con 35 botti in rovere di Slavonia e francesi utilizzate principalmente per il Chianti Classico Riserva.Rocca delle Macìe Vernaccia di San Gimignano DOCG 2020
” … ivi presso correva un fiumicel di vernaccia, della migliore che mai si bevve, senza avervi entro gocciol d’acqua.” Così diceva Maso descrivendo a Calandrino il fantastico paese di Bengodi in una novella del Decamerone .
Ma non è stato solo il Boccaccio ad inserire questo vino negli splendidi scenari delle sue narrazioni, numerosissime sono infatti le citazioni letterarie di cui gode la Vernaccia di San Gimignano da Dante al bottigliere di Papa Paolo III Sante Lancerio, a Lorenzo il Magnifico fino a Ludovico il Moro e Michelangelo Buonarrotti ‘il giovane’. La nostra Vernaccia è un vino molto piacevole dal colore giallo paglierino con riflessi dorati, profumo è fine, delicato con sentori fruttati e floreali . Al gusto è un vino asciutto, armonico, sapido. Caratteristico il sentore di mandola finale.
Tastings Notes
Con gli occhi...Giallo paglierino luminoso.
Con il naso...Note floreali, agrumate, tropicali e minerali.
Fruttato, fine e persistente.
Con la bocca...Di buona struttura, è fresco e sapido, dotato di una spiccata piacevolezza.
Rocca delle MacìeRocca delle Macìe nasce nel 1973 ad opera del produttore cinematografico Italo Zingarelli di “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola, e anche della fortunatissima serie di film con la coppia Bud Spencer e Terence Hill (tra cui “Lo Chiamavano Trinità” e “Continuavano a Chiamarlo Trinità”)
Italo coltivava il sogno di produrre vino e lo ha coronato acquistando la tenuta “Le Macìe”, 93 ettari di cui solo due coltivati a vigneto, per dare vita ad un’azienda vitivinicola nel cuore del Chianti Classico.
L’amore per il vino e la campagna toscana di Italo è divenuta affare di tutta la famiglia Zingarelli grazie ai figli Sergio, Sandra e Fabio.
Nel 1985, infatti, Sergio inizia a lavorare con il padre e dal 1989, affiancato dalla moglie Daniela, assume la guida dell’azienda. Sergio Zingarelli, in collaborazione con la sorella Sandra, riesce ad imporre l’azienda all’attenzione mondiale.
Da allora l’azienda è cresciuta costantemente e dispone oggi di circa 500 ettari, di cui oltre 200 coltivati a vigneto e circa 22 ad oliveto, suddivisi tra le sei tenute di proprietà: Le Macìe, Sant’Alfonso, Riserva di Fizzano e le Tavolelle nella zona del Chianti Classico, Campomaccione e Casamaria in Maremma nella zona del Morellino di Scansano. La storia della cantina Rocca delle Macìe è si fonda sul connubio tra attenzione al territorio da un lato, e all’innovazione e la ricerca volte al costante miglioramento della qualità dall’altro.
Il lavoro fatto in vigna, con basse rese per ettaro e tanta attenzione, continua in cantina o meglio nelle cantine dell’azienda, ampliate e rimodernate nel corso degli anni e che oggi sono dotate di avanzate tecniche di fermentazione per il controllo dei mosti e di moderni ambienti per la maturazione e l’affinamento.
La cantina originale infatti era stata ricavata nelle vecchie stalle al piano terreno del borgo delle Macìe, e oggi è una bottaia con 35 botti in rovere di Slavonia e francesi utilizzate principalmente per il Chianti Classico Riserva.Rocca delle Macìe ‘Famiglia Zingarelli’ Chianti Classico DOCG 2019
Un vino che nasce con l’azienda e che cresce con lei fino a diventare l’ambasciatore che la rappresenta nel mondo, meriterebbe sicuramente uno spazio più ampio di questa breve descrizione.
La storia di Rocca delle Macìe è infatti legata a doppio filo con questo Chianti Classico che si è evoluto negli anni seguendo da un lato i cambiamenti dovuti al suo disciplinare e dall’altro i miglioramenti tecnici adottati nei vigneti, dai reimpianti, allo studio dei terreni e all’impiego delle nuove selezioni clonali di Sangiovese.
Oggi abbiamo un vino che esprime carattere, freschezza e terroir dal colore rosso rubino vivace, e profumi di ciliegia e viola.“Famiglia Zingaretti” è il Chianti Classico di Rocca delle Macie che ben rappresenta le caratteristiche di questa grande zona vinicola secondo l’interpretazione di una cantina in cui tradizione ed esperienza si fondono con tecniche moderne.
Tastings Notes
Con gli occhi...Rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento.
Con il naso...Sentori fruttati in evidenza e una speziatura gradevole a completarla. Ottima finezza come anche l’intensità. Intenso, pulito, gradevole e raffinato, apre con note di amarena, prugna e lampone seguite da aromi di violetta, mirtillo, cioccolato, tabacco, macis, vaniglia e mentolo.
Con la bocca...Intenso e complesso con una trama tannica evoluta e un finale persistente.
Rocca delle MacìeRocca delle Macìe nasce nel 1973 ad opera del produttore cinematografico Italo Zingarelli di “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola, e anche della fortunatissima serie di film con la coppia Bud Spencer e Terence Hill (tra cui “Lo Chiamavano Trinità” e “Continuavano a Chiamarlo Trinità”)
Italo coltivava il sogno di produrre vino e lo ha coronato acquistando la tenuta “Le Macìe”, 93 ettari di cui solo due coltivati a vigneto, per dare vita ad un’azienda vitivinicola nel cuore del Chianti Classico.
L’amore per il vino e la campagna toscana di Italo è divenuta affare di tutta la famiglia Zingarelli grazie ai figli Sergio, Sandra e Fabio.
Nel 1985, infatti, Sergio inizia a lavorare con il padre e dal 1989, affiancato dalla moglie Daniela, assume la guida dell’azienda. Sergio Zingarelli, in collaborazione con la sorella Sandra, riesce ad imporre l’azienda all’attenzione mondiale.
Da allora l’azienda è cresciuta costantemente e dispone oggi di circa 500 ettari, di cui oltre 200 coltivati a vigneto e circa 22 ad oliveto, suddivisi tra le sei tenute di proprietà: Le Macìe, Sant’Alfonso, Riserva di Fizzano e le Tavolelle nella zona del Chianti Classico, Campomaccione e Casamaria in Maremma nella zona del Morellino di Scansano. La storia della cantina Rocca delle Macìe è si fonda sul connubio tra attenzione al territorio da un lato, e all’innovazione e la ricerca volte al costante miglioramento della qualità dall’altro.
Il lavoro fatto in vigna, con basse rese per ettaro e tanta attenzione, continua in cantina o meglio nelle cantine dell’azienda, ampliate e rimodernate nel corso degli anni e che oggi sono dotate di avanzate tecniche di fermentazione per il controllo dei mosti e di moderni ambienti per la maturazione e l’affinamento.
La cantina originale infatti era stata ricavata nelle vecchie stalle al piano terreno del borgo delle Macìe, e oggi è una bottaia con 35 botti in rovere di Slavonia e francesi utilizzate principalmente per il Chianti Classico Riserva.Rocca delle Macìe ‘Famiglia Zingarelli’ Chianti Classico Riserva DOCG 2017
Vino emblema del territorio dove nasce ed espressione massima delle sue caratteristiche, la Riserva porta orgogliosa in etichetta il nome della famiglia proprio per esprimere il forte legame che questa ha con il Chianti Classico.
È il risultato della selezione delle migliori uve provenienti dalle quattro tenute di Castellina in Chianti, un blend dei diversi terroirs di Rocca delle Macìe. Al 90% di Sangiovese si unisce un 5% di Cabernet Sauvignon e, dall’annata 2015, un 5% di Colorino dando vita ad un vino dal colore rosso rubino, dal profumo di ribes e marasca, con note di pepe rosa e spezie dolci. Il Chianti Classico Riserva “Famiglia Zingarelli” prende il nome della famiglia che ha condotto Rocca delle Macie negli anni a partire dal fondatore Italo Zingarelli. Le uve vengono vinificate secondo i metodi tipici del Chianti Classico in pieno rispetto della tradizione. Affinamento in botti di rovere francese da 35hl per circa due anni e successivamente affina per minimo tre mesi in bottiglia.
Un chianti classico che coniuga bevibilità e profondità è sempre un’esperienza importante. Il suo equilibrio lo rende adatto a diverse preparazioni culinarie ma anche ad accompagnare un buon formaggio ben stagionato.Tastings Notes
Con gli occhi...Rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento.
Con il naso...Sentori fruttati in evidenza e una speziatura gradevole a completarla. Ottima finezza come anche l’intensità. Intenso, pulito, gradevole e raffinato, apre con note di amarena, prugna e lampone seguite da aromi di violetta, mirtillo, cioccolato, tabacco, macis, vaniglia e mentolo.
Con la bocca...Intenso e complesso con una trama tannica evoluta e un finale persistente.
Rocca delle MacìeRocca delle Macìe nasce nel 1973 ad opera del produttore cinematografico Italo Zingarelli di “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola, e anche della fortunatissima serie di film con la coppia Bud Spencer e Terence Hill (tra cui “Lo Chiamavano Trinità” e “Continuavano a Chiamarlo Trinità”)
Italo coltivava il sogno di produrre vino e lo ha coronato acquistando la tenuta “Le Macìe”, 93 ettari di cui solo due coltivati a vigneto, per dare vita ad un’azienda vitivinicola nel cuore del Chianti Classico.
L’amore per il vino e la campagna toscana di Italo è divenuta affare di tutta la famiglia Zingarelli grazie ai figli Sergio, Sandra e Fabio.
Nel 1985, infatti, Sergio inizia a lavorare con il padre e dal 1989, affiancato dalla moglie Daniela, assume la guida dell’azienda. Sergio Zingarelli, in collaborazione con la sorella Sandra, riesce ad imporre l’azienda all’attenzione mondiale.
Da allora l’azienda è cresciuta costantemente e dispone oggi di circa 500 ettari, di cui oltre 200 coltivati a vigneto e circa 22 ad oliveto, suddivisi tra le sei tenute di proprietà: Le Macìe, Sant’Alfonso, Riserva di Fizzano e le Tavolelle nella zona del Chianti Classico, Campomaccione e Casamaria in Maremma nella zona del Morellino di Scansano. La storia della cantina Rocca delle Macìe è si fonda sul connubio tra attenzione al territorio da un lato, e all’innovazione e la ricerca volte al costante miglioramento della qualità dall’altro.
Il lavoro fatto in vigna, con basse rese per ettaro e tanta attenzione, continua in cantina o meglio nelle cantine dell’azienda, ampliate e rimodernate nel corso degli anni e che oggi sono dotate di avanzate tecniche di fermentazione per il controllo dei mosti e di moderni ambienti per la maturazione e l’affinamento.
La cantina originale infatti era stata ricavata nelle vecchie stalle al piano terreno del borgo delle Macìe, e oggi è una bottaia con 35 botti in rovere di Slavonia e francesi utilizzate principalmente per il Chianti Classico Riserva.Rocca delle Macìe Villa Vescovile Chardonnay TrentoDoc Metodo Classico Brut
Vini di Villa Vescovile sono figli della grande tradizione vitivinicola trentina e racchiudono tutta la sua storia e cultura. Le uve provengono da prestigiosi vigneti situati poco a nord di Trento impiantati a pergola su terreni terrazzati tipici della zona, e danno vita a due vini rossi e quattro vini bianchi che si distinguono per il loro carattere e per la loro tipicità. I vini di villa vescovile racchiudono le più importanti Denominazioni d’Origine della regione.
Tastings Notes
Con gli occhi...Oro brillante con un perlage fine e persistente.
Con il naso...Variegato il quadro olfattivo di ginestra, frutta tropicale ed agrumi come cedro, pompelmo e bergamotto, su uno sfondo minerale.
Con la bocca...Fresco e cremoso con una struttura complessa ed un finale persistente.
Rocca delle MacìeRocca delle Macìe nasce nel 1973 ad opera del produttore cinematografico Italo Zingarelli di “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola, e anche della fortunatissima serie di film con la coppia Bud Spencer e Terence Hill (tra cui “Lo Chiamavano Trinità” e “Continuavano a Chiamarlo Trinità”)
Italo coltivava il sogno di produrre vino e lo ha coronato acquistando la tenuta “Le Macìe”, 93 ettari di cui solo due coltivati a vigneto, per dare vita ad un’azienda vitivinicola nel cuore del Chianti Classico.
L’amore per il vino e la campagna toscana di Italo è divenuta affare di tutta la famiglia Zingarelli grazie ai figli Sergio, Sandra e Fabio.
Nel 1985, infatti, Sergio inizia a lavorare con il padre e dal 1989, affiancato dalla moglie Daniela, assume la guida dell’azienda. Sergio Zingarelli, in collaborazione con la sorella Sandra, riesce ad imporre l’azienda all’attenzione mondiale.
Da allora l’azienda è cresciuta costantemente e dispone oggi di circa 500 ettari, di cui oltre 200 coltivati a vigneto e circa 22 ad oliveto, suddivisi tra le sei tenute di proprietà: Le Macìe, Sant’Alfonso, Riserva di Fizzano e le Tavolelle nella zona del Chianti Classico, Campomaccione e Casamaria in Maremma nella zona del Morellino di Scansano. La storia della cantina Rocca delle Macìe è si fonda sul connubio tra attenzione al territorio da un lato, e all’innovazione e la ricerca volte al costante miglioramento della qualità dall’altro.
Il lavoro fatto in vigna, con basse rese per ettaro e tanta attenzione, continua in cantina o meglio nelle cantine dell’azienda, ampliate e rimodernate nel corso degli anni e che oggi sono dotate di avanzate tecniche di fermentazione per il controllo dei mosti e di moderni ambienti per la maturazione e l’affinamento.
La cantina originale infatti era stata ricavata nelle vecchie stalle al piano terreno del borgo delle Macìe, e oggi è una bottaia con 35 botti in rovere di Slavonia e francesi utilizzate principalmente per il Chianti Classico Riserva.
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