Agricola San Felice ‘ Vigorello ‘ Toscana IGT 2019 SuperTuscan
46,90€
5 in stock
Weight | 1,40 kg |
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Denominazione | Toscana IGT |
Ubicazione | San Felice (Castelnuovo Berardenga), Siena. |
Vitigni | Pugnitello 35% – Merlot 30% – Cabernet Sauvignon 30% – Petit Verdot 5% |
Vendemmia | Merlot: 2ª settimana di settembre |
Vinificazione | Fermentazione a contatto con le bucce per 20–25 giorni in acciaio ad una temperatura di 30° C. |
Affinamento | Affinamento in bottiglia per 8 mesi. |
Invecchiamento | 15–20 anni |
Gradazione Alcolica | 13.50% |
Temperatura di servizio | 18°- 20 ° C |
Abbinamenti | Un vino che ha una naturale predisposizione gastronomica verso quei piatti a base di carni rosse e selvaggina. Perfetto anche con grigliate, arrosti di piccione e agnello, formaggi stagionati. |
95/100 | Antonio Galloni, Vinous |
3 stelle rosse - Un vino eccellente | Veronelli |
3 bicchieri rossi - Eccellenza assoluta | Gambero Rosso |
5 grappoli d'uva | Bibenda |
93/100 | Robert Parker |
91/100 | Decanter |
92/100 | James Suckling |
94/100 | The New Wine Review |
93/100 | Wine Enthusiast |
94/100 | Wine Spectator |
95/100 | Falstaff, Austria |
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Prodotto per la prima volta nel 1968, Vigorello rappresenta il primo esempio di quei vini toscani di nuova generazione divenuti famosi in seguito come ‘Supertuscans’. Alla sua composizione, prettamente bordolese è stato aggiunto ultimamente il Pugnitello, antica uva Toscana riscoperta da San Felice, per accentuarne il carattere territoriale. Un blend che ama la biodiversità, e che oltre a cabernet sauvignon, merlot e petit verdot, va alla riscoperta di un autoctono toscano molto interessante, il pugnitello.
Tastings Notes
Rosso rubino compatto con lievi striature granato.
AL Naso richiama confettura di ribes, note speziate dolci alternate a sentori speziati e di erbe del sottobosco.
Pieno, morbido e corposo, con una complessità aromatica tutta da scoprire: caldo, complesso, tannico, con lievi sentori di vaniglia.
L’azienda San Felice è ubicata nel cuore del Chianti e vanta una storia lunghissima, che parte addirittura nel ‘700. L’attuale forma e struttura viene invece progettata e realizzata più recentemente, negli anni ’20 del Novecento ad opera di Giulio Grisaldi del Taja: intuendo le grandi potenzialità agricole della tenuta, il conte investì nelle attività rurali e diede il suo contributo alla fondazione del Consorzio del Chianti Classico, nel 1924.Dopo il consolidamento della produzione locale, San felice ha investito in altri due territori al vertice della enologia: Montalcino con l’azienda Campogiovanni e Bolgheri con la piccola cantina Bell’Aja, sei ettari vitati in un unico appezzamento e coltivati con cabernet sauvignon e merlot. Il 65% della produzione viene esportata in quattro continenti e raggiunge 48 Paesi nel mondo, soprattutto Gli Stati Uniti.
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