Azienda Vinicola Mastroberardino Morabianca Irpinia Falanghina DOC 2020
11,00€
4 in stock
Weight | 1,2 kg |
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Denominazione | Falanghina del Sannio DOC |
Ubicazione | Apice (AV). |
Vitigni | 100% Falanghina |
Vinificazione | Vinificazione classica in bianco in serbatoi di acciaio (circa 20 giorni) a temperatura controllata (16°C-18°C). |
Affinamento | In acciaio, successivamente In bottiglia per tre – quattro mesi. |
Gradazione Alcolica | 13,50% |
Temperatura servizi | 12 – 14 °C |
Abbinamenti | Antipasti: Finger food, insalate di mare |
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ll nome Falanghina deriva probabilmente dall’uso dei pali detti “falange” che sin dall’antichità venivano usati per sostenere le viti. Pur avendo testimonianze scritte solo a partire da metà Ottocento, gli esperti sostengono si tratti di un vitigno contemporaneo rispetto al Fiano e al Greco, che risalgono al I secolo a.C.
Il Falanghina Morabianca della rinomata cantina campana Mastroberardino è un vino bianco molto fresco e piacevole, frutto della vinificazione di uva Falanghina in purezza, proveniente dal vigneto della Tenuta Mirabella Eclano, nell’Irpinia Falanghina DOC. Un vino di terroir che esprime alla perfezione le peculiarità della storia vitivinicola irpinese. Frutto di attenti studi di zonazione questo bianco è la sintesi perfetta di tradizione e innovazione. Ottenuto da uve attentamente selezionate a mano durante la vendemmia che si svolge alla fine del mese di ottobre, questo vino segue in acciaio la classica vinificazione in bianco, dopodiché viene fatto affinare per 2-3 mesi in bottiglia, trascorsi i quali il Falanghina Morabianca è pronto per essere immesso in commercio. Il risultato è un vino perfettamente equilibrato e dal sorso armonico, un bianco fermo, di buona intensità, che si caratterizza per la sua piacevole persistenza e per la sua media struttura. Un’etichetta unica tutta da provare.
Tastings Notes
Giallo brillante con riflessi verdognoli.
Fresco e fruttato, con intense note di frutti tropicali, mela, pesca, agrumi, melone, kiwi e sfumature di odori floreali.
Conferma la freschezza grazie anche ad una spiccata acidità in perfetto equilibrio con la struttura del vino.
Cantina di eccezionale rilevanza, per alcuni sinonimo stesso della Campania e del suo fascino unico, quella della famiglia Mastroberardino è una realtà vitivinicola da sempre in grado di coniugare al meglio tecnica e passione, grandi numeri e qualità, innovazioni e tradizioni. Un’azienda la cui iscrizione al registro delle imprese della provincia di Avellino risale addirittura al 1878, e che da allora ha protetto e divulgato i grandi valori del territorio irpino senza mai cedere alle tendenze e alle mode del momento, e anzi, continuando sulla strada tracciata dai suoi fondatori.
La storica sede dell’impresa si trova ad Atripalda, nella provincia avellinese, nel cuore di quelle che sono le più importanti denominazioni campane quali Greco di Tufo, Fiano di Avellino e Taurasi, ma gli oltre duecento ettari vitati sono distribuiti a macchia di leopardo in alcune delle più vocate aree viticole della regione. Mastroberardino può infatti vantare la produzione, sempre eccellente, di tutte le più importanti varietà vitate della Campania, dall’aglianico al fiano e al greco, dalla falanghina al piedirosso e alla coda di volpe. Varietà in grado di regalare vini di grandissimo spessore anche a distanza di molti anni. In vigna, da tempo ormai la gestione tiene conto tutti gli aspetti più significativi per la valutazione dell’impatto ambientale e per l’attuazione di una conduzione il più possibile sostenibile, per cui tra i filari vengono impiegati prodotti assolutamente biocompatibili, e da qualche anno è stato avviato un progetto di ricerca volto a selezionare i migliori lieviti autoctoni delle uve aziendali. In cantina, altrettanto rigore e scrupolo sono riservati a ogni passaggio produttivo, dalla vinificazione sino all’imbottigliamento e all’affinamento.
Da qui nascono i vini etichettati “Mastroberardino”, ovvero bottiglie uniche e inimitabili, dal “Radici” alla linea “Vintage”, fino ad arrivare ai Rosati e ai Passiti, passando per il Lacryma Christi del Vesuvio e per i distillati.
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